Vasco Pratolini
Vasco Pratolini (Firenze, 19 ottobre 1913 – Roma, 12 gennaio 1991) è stato uno scrittore italiano.
Biografia
«Tutto vale per rivelarci un uomo: come reagisce a una sciagura, come abborda una prostituta.»
(Vasco Pratolini, Cronaca familiare, 1947)
Vasco Pratolini nacque nel 1913 a Firenze, nel quartiere popolare di via de' Magazzini, da una famiglia operaia. I genitori sono Ugo Pratolini (1885-1967), commesso nel negozio di colori e articoli da disegno Zolfanelli & Neri di via de’ Calzaioli, e Nella Casati (1892 circa-1918), sarta in un atelier in piazza Sasso di Dante. Nel 1915, all’ingresso dell’Italia in guerra, il padre fu richiamato e, ferito nell’autunno del 1917, trascorse la convalescenza a Parma dove la moglie lo raggiunse e dove fu concepito il secondo figlio, che nacque il 14 giugno 1918 e cui furono dati i nomi di Dante Renato Dino, ma fu poi chiamato Ferruccio dalla famiglia cui fu affidato. Il 12 luglio morì la madre, colpita dall’epidemia di ‘spagnola’ e da un attacco di meningite. La partenza del padre per la guerra lo costrinse a vivere dai nonni materni Pio e Rosa Casati, presso i quali restò anche dopo il secondo matrimonio contratto dal padre con Erica Giannetti al rientro dal conflitto; compì gli studi elementari dapprima presso le Scuole pie fiorentine, dalle quali venne espulso per indisciplina, poi nella scuola elementare pubblica U. Peruzzi, in via Magliabechi. Nel 1921 nasce il fratellastro Nello. Dai dodici ai diciotto anni, dopo la morte del nonno, avvenuta nel maggio 1925, fu costretto ad interrompere gli studi a causa di gravi problemi economici, che lo costrinsero ad esercitare fino al 1931 i mestieri più disparati[1] per sopravvivere: garzone di bottega, venditore ambulante, barista, non trascurando mai il suo grande amore per i libri. Lesse inizialmente Dante e Alessandro Manzoni, poi Jack London, Charles Dickens, Mario Pratesi, Federigo Tozzi, e crebbe in un ambiente letterario fiorentino influenzato dalla rivista Solaria e dai movimenti cattolici francesizzanti.[2]
Si impegnò a fondo nel miglioramento della propria formazione culturale che gli studi irregolari non avevano consentito di coltivare adeguatamente; in questa prospettiva si colloca negli anni 1927-1928 la frequenza di un corso serale di lingua e letteratura francese presso il Circolo filologico, in piazza dei Peruzzi, e proprio a questi anni risalgono le sue prime esperienze di scrittore. Lasciata alla fine del 1929 la casa di via del Corno, dove era andato ad abitare con la nonna nel 1926, si trasferì nell'abitazione del padre, vicina allo studio del pittore Ottone Rosai. L'amicizia con quest'ultimo risultò di fondamentale importanza per Pratolini, che proprio grazie a Rosai compì le prime scoperte letterarie. Inoltre, frequentando lo studio di Rosai, si legò in amicizia con i suoi giovani allievi - quali Bruno Becchi e Renzo Grazzini - e conobbe Aldo Palazzeschi e Romano Bilenchi. Da questo momento Pratolini decise di dedicarsi agli studi e all'attività letteraria. Durante i primi anni trenta iniziò a dedicarsi da autodidatta alla lettura e scrisse i primi racconti; dal 1932 cominciò a collaborare con il settimanale Il Bargello,fondato nel 1929 da Alessandro Pavolini, nel quale pubblicò alcuni racconti, poi in gran parte ristampati, recensioni di libri, film, spettacoli teatrali, mostre di pittura ma soprattutto articoli di carattere politico-culturale.[1]
Nell'aprile 1935, affaticato dal troppo lavoro e della vita sregolata, Pratolini si ammalò di tubercolosi polmonare e fu ricoverato nei sanatori Villa delle Rose e Villa Bellaria di Arco (Trento) e poi nel complesso sanatoriale Abetina-Villa Bombardieri di Sondalo, in Valtellina, dal quale uscì definitivamente guarito nel 1937. Tornato a Firenze riprese a frequentare Elio Vittorini e Romano Bilenchi. Al caffè Giubbe rosse conobbe Eugenio Montale. Nel 1938, insieme ad Alfonso Gatto ed Enrico Vallecchi, diede vita alla breve, ma eccezionale esperienza di «Campo di Marte», la rivista intorno alla quale si raccolsero le forze più vive dell'ermetismo italiano che, dopo solo un anno di vita, sarà costretta dalla censura fascista a sospendere le pubblicazioni; nel numero di ottobre dello stesso anno della rivista «Letteratura», fondata e diretta da Alessandro Bonsanti, pubblicò Prima vita di Sapienza, poi confluito, in versione accorciata, in Tappeto verde.[1]
Nell'ottobre 1939, si trasferì a Roma dove trovò impiego presso la Direzione generale delle belle arti del Ministero dell'educazione nazionale; per integrare lo stipendio ministeriale fu costretto comunque a cercare nuove collaborazioni editoriali. Nell'aprile 1941 sposò Cecilia Punzo, una giovane attrice napoletana. Negli stessi giorni uscì, presso l'editore Vallecchi di Firenze, Il tappeto verde, un libretto in cui Pratolini raccolse quanto della sua produzione gli premeva in quel momento salvare, a cui seguono: Via de' Magazzini (1942), edito anch'esso presso Vallecchi, Le amiche (1943), Il Quartiere (1944).[1] Nell'ottobre 1941, il Ministero dell'educazione nazionale lo nominò professore di storia dell'arte presso il Conservatorio G. Verdi di Torino, prima di essere distaccato nel 1943 all'Istituto d'arte A. Venturi di Modena. Risiedette per un mese circa a Parma e successivamente a Fermo, presso una sorella della moglie, dove mise mano ad una prima stesura di Cronache di poveri amanti.[1] Nel luglio seguente tornò a Roma, dove strinse contatti con intellettuali militanti comunisti, iniziando così la propria partecipazione alla Resistenza. Dal settembre 1943 fino al giugno dall'anno successivo fu responsabile politico del Partito Comunista Italiano (PCI) per il settore Flaminio-Ponte Milvio.[1]
Nel 1944 nacque la figlia Aurelia. In questo periodo partecipò ai lavori per la fondazione della casa editrice La nuova biblioteca, che nel dicembre 1944 pubblicò Il Quartiere. Tra l'autunno 1944 e la primavera del 1945 lavorò con Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Giuseppe De Santis e Antonio Pietrangeli alla sceneggiatura di un film che Visconti non avrebbe peraltro mai portato a termine. Nel luglio 1945 morì il fratello Ferruccio e nello stesso mese Pratolini andò a vivere a Milano, dove era stata trasferita la redazione de «La settimana», restandovi fino alla fine dell'anno e collaborando al quotidiano «Milano Sera». Alla fine del 1945, decise di abbandonare il giornalismo e si trasferì a Napoli dove, insegnando storia dell'arte presso l'Istituto statale d'arte Filippo Palizzi, rimase fino ai primi mesi del 1952. Interrotta nel frattempo la stesura di Cronache di poveri amanti, si dedicò a Cronaca familiare, opera scritta di getto tra il dicembre 1945 e il gennaio 1946. Riprese quindi la stesura, per l'ultima e decisiva volta, delle Cronache, che finì di scrivere a settembre. Nel dicembre dello stesso anno tornò a Milano, in cerca di collaborazioni e nella speranza di essere assunto a «Tempo», settimanale diretto da Arturo Tofanelli. Il 5 gennaio 1947, il manoscritto di Cronache di poveri amanti ricevette a Lugano il premio Libera stampa 1946.[1]
Di ritorno a Napoli dette un'ultima revisione alle Cronache e si mise a lavorare al saggio-inchiesta su Firenze Cronache fiorentine 20º secolo, destinato ad un numero speciale sull'Italia della rivista francese Les Temps Modernes, fondata da Jean Paul Sartre, edito anche nel dicembre 1947 da Elio Vittorini ne «Il Politecnico»; ad ottobre, presso Mondadori, pubblicò Mestiere da vagabondo. In questo periodo progettò due romanzi, entrambi non portati a termine: Il sabato è festa - una sorta di continuazione in ambiente studentesco e non operaio del Quartiere - e Cronaca napoletana. Nell'ottobre 1947 cominciò a scrivere Un eroe del nostro tempo; aderì quindi all'Alleanza della cultura, fondata a Firenze il 20 febbraio 1948, e nel settembre dello stesso anno scrisse Le ragazze di Sanfrediano, che sarebbe apparso nella rivista romana «Botteghe Oscure».[1]
Nel 1949 uscirono Un eroe del nostro tempo (febbraio) e la seconda edizione di Via de' Magazzini (maggio). Con Luchino Visconti e Suso Cecchi d'Amico lavorò al trattamento e alla sceneggiatura di Cronache di poveri amanti, idea cinematografica poi lasciata da Visconti e ripresa da Carlo Lizzani che vi avrebbe ricavato un celebre film uscito nel 1953.[1]
Nell'aprile 1950 si recò a Parigi in occasione dell'uscita della traduzione francese di Cronache di poveri amanti. Nel novembre 1951 si ritirò nella solitudine di Procida, dove rimase fino a metà gennaio 1952 per lavorare a Una storia italiana. Sempre nel 1952 si pose in aspettativa dall'insegnamento, lasciò Napoli e nell'aprile si trasferì definitivamente a Roma, dove continuò a lavorare a Una storia italiana, che sarebbe poi divenuta Metello. Dall'aprile al novembre 1952 fu nella redazione del settimanale «Vie Nuove» come critico d'arte. In ottobre pubblicò, presso le edizioni Atlante di Roma, i racconti Gli uomini che si voltano e Diario di Villa Rosa, poi confluiti nel Diario sentimentale, edito da Vallecchi nel 1956. Nel 1952 apparve la prima edizione in volume de Le ragazze di Sanfrediano e nel luglio 1954 uscì, presso le Edizioni di cultura sociale di Roma, Il mio cuore a Ponte Milvio. Nel febbraio 1955, presso Vallecchi, vide la luce Metello, primo volume della trilogia Una storia italiana; al romanzo fu assegnato il premio Viareggio. Nel 1956 presso Vallecchi pubblicò Diario sentimentale, l'ultimo libro di Pratolini stampato dal vecchio editore fiorentino. Nell'ottobre 1956 si recò in Polonia, dove partecipò al congresso dell'Unione degli scrittori. Il 7 giugno 1957 l'Accademia nazionale dei Lincei gli conferì il premio Antonio Feltrinelli per le Lettere.[1]
Durante l'estate 1958 collaborò con Luchino Visconti e Suso Cecchi d'Amico al soggetto di Rocco e i suoi fratelli, film che sarebbe uscito nel 1960. Nei mesi di novembre e dicembre 1958 a Capri pose fine a Lo scialo - seconda opera della trilogia Una storia italiana -, che avrebbe continuato a rivedere fino al febbraio 1960; il romanzo venne edito presso Mondadori, suo nuovo editore, nel maggio 1960 e nell'anno successivo vinse il Premio internazionale Veillon. Cominciò quindi a lavorare al terzo volume di Una storia italiana, che nell'ottobre 1966 sarebbe uscito presso Mondadori col titolo Allegoria e derisione, e a Gli anni belli, poi edito nel 1963 come La costanza della ragione, libro che ricevette il Premio Marzotto. Nel 1967 pubblicò nell'«Almanacco dello Specchio» dodici poesie sotto il titolo di Calendario del '67 e preparò per gli Oscar Mondadori un'edizione profondamente riveduta de Lo scialo, poi stampata nel marzo 1976. Nel 1980 raccolse ne Il mannello di Natascia gli inediti versi giovanili. Nel 1982 lavorò alla revisione di Allegoria e derisione, la cui edizione sarebbe uscita nel febbraio 1983 sempre nella collana degli Oscar. L'11 giugno 1983 la facoltà di Magistero dell'Università di Firenze gli conferì la laurea honoris causa. Nel 1985 pubblicò Il mannello di Natascia e altre cronache in versi e prosa (1930-1980), in cui confluirono i versi scritti negli ultimi anni con l'aggiunta delle precedenti raccolte poetiche; il libro ricevette il premio Viareggio per la poesia. Il 6-7 luglio 1985, in occasione di un convegno su Pratolini e il cinema, il Comune di Firenze gli consegnò il Fiorino d'oro. Nel 1988 gli furono assegnati il Premio Letterario Ori di Taranto-Una vita per il romanzo e il Premio Pirandello per la narrativa. Ricevette inoltre il premio Penna d'oro della Presidenza del Consiglio dei ministri.[1]
A seguito dell'aggravarsi delle condizioni di salute, Vasco Pratolini morì nella sua casa romana la mattina del 12 gennaio 1991. È sepolto al Cimitero delle Porte Sante presso la basilica di San Miniato al Monte di Firenze.[1]
Scrittura
Tra le opere più importanti: Cronaca familiare (1947), Cronache di poveri amanti (1947) e Metello (1955).
In Cronaca familiare[3] Pratolini prosegue il cammino iniziato con Il tappeto verde, scandendo le tappe della sua fanciullezza patetica e avventurosa attraverso la narrazione della genesi e dello sviluppo, fino al tragico epilogo, della sua difficile relazione con il fratello Ferruccio. I due vengono separati nei primi anni dell'infanzia, dopo la morte prematura della madre, e Ferruccio è allevato dal maggiordomo di un ricco barone inglese, che gli impartisce un'educazione rigorosa e severa; Vasco è invece allevato con grande affetto dalla nonna. I due fratelli si ritrovano dopo alcuni anni, e un delicato affetto fraterno cancella le antiche incomprensioni. La scrittura di Pratolini è tersa e sorvegliata, improntata a un sapiente e raffinato lirismo, vicino al ritmo della prosa d'arte.
Cronache di poveri amanti è un romanzo ambientato quasi interamente in Via del Corno, negli anni 1925-1926. I personaggi sono i consueti del repertorio pratoliniano: giovani proletari alle prese con esperienze sentimentali e con la durezza della loro difficile condizione sociale. Sullo sfondo si apre lo scenario della Firenze nei primi anni del fascismo, una città in lotta per l'affermazione di ideali politici e umani contrastanti. Come in quasi tutti gli altri romanzi di Pratolini l'ambientazione storica è la cornice esterna di storie soggettive e di vicende sentimentali, e consente al lettore di entrare in contatto con un periodo ormai trascorso e di riviverne l'atmosfera e gli umori. Pratolini, in questo romanzo a sfondo autobiografico, descrive lo sconvolgimento della realtà popolare fiorentina negli anni dell'affermazione del fascismo, legando la storia di Firenze alle drammatiche vicende italiane.
Un eroe del nostro tempo narra la dolorosa storia di una vedova costretta a trasferirsi in una via di Firenze in cui non conosce nessuno e dove fatica ad inserirsi: ella ha sempre avuto al suo fianco persone dal carattere forte (prima il padre e poi il marito) le quali le hanno sempre consigliato di diffidare degli sconosciuti, soprattutto se non appartengono a un determinato partito politico: quello fascista. La donna vive così le sue prime settimane segregata nella sua nuova abitazione, senza parlare con nessuno. Le sottili mura del suo appartamento le permettono di sentire ciò che avviene nella casa vicina ed ella inizia a seguire con attenzione sempre maggiore i movimenti del giovane Sandro, un ragazzo rimasto orfano del padre, costretto a diventare adulto prima del tempo. Tra i due inizia una relazione che porterà la donna, succube del forte carattere del giovane, ad annullare sé stessa per il suo innamorato. Sullo sfondo, soprattutto nelle vicende che riguardano la vita lavorativa di Sandro, riemerge una Firenze dilaniata dalla lotta tra fascismo e comunismo. Con questa opera incomincia il trapasso da un lirismo-regionale ad una "storia italiana" che verrà poi espanso nei lavori successivi.
Metello racconta la storia di Metello Salani, un orfano allevato da contadini che si trasferisce ancora ragazzo a Firenze per trovare lavoro. Partecipa a degli scioperi, al movimento socialista e al nascente movimento operaio nel periodo che intercorre fra il 1875 ed il 1902. In parallelo si sviluppano le vicende affettive del protagonista che finirà per sposare Ersilia. Metello è il primo volume di una trilogia che si intitola Una storia italiana e che comprende come secondo capitolo Lo scialo e come epilogo Allegoria e derisione.
Con Lo scialo lo scrittore descrive la storia della borghesia ai tempi dell'avvento del regime fascista. Il protagonista rinuncia ai suoi ideali giovanili socialisti per opportunismo e convenienza. Ma al centro dell'attenzione dell'autore vi è proprio la borghesia, che grazie al fascismo raggiunge una posizione di privilegio sociale. Rispetto al capitolo precedente della trilogia, la struttura del romanzo appare più composita e meno compatta.
Pratolini ha curato opere di Mario Pratesi (L'eredità), Victor Hugo (Cose viste), Charles-Louis Philippe (Bubu di Montparnasse), Jules Supervielle (Il ladro di ragazzi), Raffaele Viviani (Poesie) e due antologie per la scuola media: Quello che scoprirai (in collaborazione con Luigi Incoronato, Vallecchi, 1953) e Il Portolano (con Sergio Checconi e Franco Mollia, Calderini, 1983).
Poetica
Vasco Pratolini è un autore che ha tentato di tradurre l'atmosfera neorealista in una precisa poetica. È uno degli iniziatori del neorealismo, la corrente della quale furono massimi esponenti Italo Calvino, Elio Vittorini e Cesare Pavese.
La produzione letteraria giovanile risente dell'ambiente fiorentino in cui Pratolini si era formato. Nei suoi racconti si coglie un aspetto originale, tipico del suo stile, che lo differenzia da tutti gli altri scrittori neorealisti; si nota infatti un forte impatto narrativo e una riscoperta della realtà cittadina non contrapposta al mondo contadino, ma descritta come luogo corale di sentimenti (amore, amicizia e solidarietà) ed esperienze comuni ad ogni uomo. Successivamente, grazie anche all'esperienza politica della Resistenza ed al clima che contraddistingue il dopoguerra, la produzione di Pratolini si consolidò sempre più verso un tipo di racconto che si allarga via via dalla città alla storia collettiva.
Il romanzo di Pratolini accolto dal maggiore successo di pubblico fu Metello, stampato nel 1955, che si aggiudicò il Premio Viareggio.[4]
Archivio
L'archivio Vasco Pratolini è suddiviso in due parti:
la prima, donata dalla famiglia, viene conservata presso il Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux. Archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti[5];
la seconda, costituita da manoscritti/dattiloscritti e altri materiali, viene conservata presso l'Università degli studi di Siena, Facoltà di lettere e filosofia, Biblioteca[6].
Opere
- Il tappeto verde, 1941, 1981
- Via de' magazzini, 1941
- Le amiche, 1943
- Il quartiere, 1943
- Cronache di poveri amanti, 1947
- Cronaca familiare, 1947
- Diario sentimentale, 1947
- Mestiere da vagabondo, 1947
- Un eroe del nostro tempo, 1949
- Le ragazze di San Frediano, 1952
- Gli uomini che si voltano e Diario di villa Rosa, 1952
- La domenica della povera gente, 1952
- Il mio cuore a Ponte Milvio, 1954
- Metello, 1955
- Lo scialo, 1960
- La costanza della ragione, 1963
- Allegoria e derisione, 1966
- La città ha i miei trent'anni, 1967
- Il mannello di Natascia, 1980
- Il mannello di Natascia e altre cronache in versi e prosa (1930-1980), 1985
- La lunga attesa (lettere a Romano Bilenchi 1935-1972), 1989
- Lungo viaggio di Natale, 1990
- Cronache dal giro d'Italia maggio-giugno 1947, con introduzione di Goffredo Fofi, 1992
- Lettere a Sandro, 1992 (lettere ad Alessandro Parronchi e, rispettivamente, Lettere a Vasco, 1996)
- La carriera di Nini, 1997
- Al giro d'Italia. Vasco Pratolini al 38º giro d'Italia (14 maggio-5 giugno 1955), 2001
- Un ragazzo diverso e altri racconti, 2001
Filmografia e adattamenti cinematografici
- Paisà, regia di Roberto Rossellini, 1946 (non accreditato)
- Appunti su un fatto di cronaca, regia di Luchino Visconti, 1953 (corto in cui presta anche la voce narrante)
- La domenica della buona gente, regia di Anton Giulio Majano, 1953
- Cronache di poveri amanti, regia di Carlo Lizzani, 1954
- Tempi nostri - Zibaldone n. 2, regia di Alessandro Blasetti, 1954 (episodio Mara)
- Terza liceo, regia di Luciano Emmer, 1954
- Le ragazze di San Frediano, regia di Valerio Zurlini, 1955
- Il momento più bello, regia di Luciano Emmer, 1957
- Firenze di Pratolini, regia di Cecilia Mangini, 1959 (documentario, testi di Pratolini)
- Rocco e i suoi fratelli, regia di Luchino Visconti, 1960
- Un eroe del nostro tempo, regia di Sergio Capogna, 1960
- La viaccia, regia di Mauro Bolognini, 1961
- Cronaca familiare, regia di Valerio Zurlini, 1962
- Le quattro giornate di Napoli, regia di Nanni Loy, 1962
- La costanza della ragione, regia di Pasquale Festa Campanile, 1964
- Muchacha primera, regia di César Santos Fontela, 1964 (corto)
- Metello, regia di Mauro Bolognini, 1970
- La colonna infame, regia di Nelo Risi, 1972
- Diario di un italiano, regia di Sergio Capogna, 1973
- Un eroe del nostro tempo, regia di Piero Schivazappa, (1982) (sceneggiato tv)
- Lo scialo, regia di Franco Rossi, 1987 (mini-serie tv)
- Le ragazze di San Frediano, regia di Vittorio Sindoni, 2007 (film tv)
- Mal d'America, regia di Fernando Birri, 2010
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l Pratolini Vasco, su SIUSA - Archivi di personalità. URL consultato il 15 gennaio 2018.
- ^ PRATOLINI, Vasco in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 18 ottobre 2021.
- ^ Per la trasposizione cinematografica di Valerio Zurlini, v.: Looking Back on Venice Film Festival, The Times (london, England), Wednesday, Sep 12, 1962; pg. 12; Issue 55494; First-Rate Piece of Hollywood Entertainment, Times [London, England] 21 Nov. 1963: 17; David Robinson, Men at War, The Financial Times (London, England), Friday, November 22, 1963; pg. 28; Edition 23,167.
- ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
- ^ Fondo Pratolini Vasco (Gabinetto Vieusseux), su SIUSA - Archivi di personalità. URL consultato il 15 gennaio 2018.
- ^ Fondo Pratolini Vasco (Università degli studi di Siena), su SIUSA - Archivi di personalità. URL consultato il 15 gennaio 2018.
Bibliografia
Contributi principali
- Alberto Asor Rosa, Vasco Pratolini, Roma, Edizioni Moderne, 1958.
- Fulvio Longobardi, Vasco Pratolini, Milano, Mursia, 1964.
- Carlo Villa, Invito alla lettura di Vasco Pratolini, Milano, Mursia, 1973.
- Il caso Pratolini: ideologia e romanzo nella letteratura degli anni Cinquanta, a cura di Mirko Bevilacqua, Bologna, Cappelli, 1982.
- Fabio Russo, Vasco Pratolini: introduzione e guida allo studio dell'opera pratoliniana, storia e antologia della critica, Firenze, Le Monnier, 1989.
- Oreste Macrì, Pratolini: romanziere di una storia italiana, Firenze, Le lettere, 1993.
- Giancarlo Bertoncini, Il romanzo di Pratolini, Modena, Mucchi, 1993.
- Francesco Paolo Memmo, Vasco Pratolini: bibliografia 1931-1997, Firenze, Giunti, 1998.
Altri contributi
- Michel Paoli, "Cronaca familiare" di Vasco Pratolini, tra vita e politica, «Italianistica», XXVIII, 2 (1999), pp. 267–288.
- Marta Marri Tonelli, Arco nel romanzo non scritto di Vasco Pratolini, Museo Alto Garda, 2013.
- Franco Pappalardo La Rosa, "La fascinosa verginità dell''opera prima'", in Le storie altrui. Narrativa italiana del penultimo Novecento, Torino, Achille e La Tartaruga, 2016 ISBN 9 788896 558416.
- Dino Manca, Una storia italiana: il Metello di Pratolini tra filologia e critica, Avellino, Biblioteca Sinestesie, 2018.
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Collegamenti esterni
- Pratolini, Vasco, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Arnaldo Bocelli, PRATOLINI, Vasco, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1949.
- Giuliano Manacorda, PRATOLINI, Vasco, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
- Pratolini, Vasco, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Vasco Pratolini, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Maria Carla Papini, PRATOLINI, Vasco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 85, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
- Vasco Pratolini, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Vasco Pratolini, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Opere di Vasco Pratolini, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Vasco Pratolini, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Vasco Pratolini, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Vasco Pratolini, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Vasco Pratolini, su filmportal.de.
- Speciale a cura della RAI - molto dettagliato, su italica.rai.it. URL consultato il 28 marzo 2005 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2007).
- Approfondimento/1, su girodivite.it.
- Approfondimento/2, su library.thinkquest.org. URL consultato il 28 marzo 2005 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2007).
- Approfondimento/3, su letteratour.it.
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1930-1950 | Anselmo Bucci e Lorenzo Viani, 1930 • Corrado Tumiati, 1931 • Antonino Foschini, 1932 • Achille Campanile, 1933 • Raffaele Calzini, 1934 • Mario Massa e Stefano Pirandello, 1935 • Riccardo Bacchelli, 1936 • Guelfo Civinini, 1937 • Vittorio Giovanni Rossi e Enrico Pea, 1938 • Arnaldo Frateili, Orio Vergani e Maria Bellonci, 1939 • Silvio Micheli e Umberto Saba, 1946 • Antonio Gramsci, 1947 • Aldo Palazzeschi e Elsa Morante, 1948 • Arturo Carlo Jemolo, 1949 • Francesco Jovine e Carlo Bernari, 1950 |
1951-1975 | Domenico Rea, 1951 • Tommaso Fiore (Anna Banti e Giovanni Comisso, Premi speciali), 1952 • Carlo Emilio Gadda (Anna Maria Ortese, Premio speciale), 1953 • Rocco Scotellaro (Giuseppe Raimondi, Premio speciale), 1954 • Vasco Pratolini, 1955 • Carlo Levi e Gianna Manzini, 1956 • Italo Calvino, Arturo Tofanelli e Natalia Ginzburg, 1957 • Tommaso Landolfi, 1958 • Marino Moretti, 1959 • Giovanni Battista Angioletti e Laudomia Bonanni, 1960 • Alberto Moravia, 1961 • Giorgio Bassani, 1962 • Antonio Delfini, 1963 • Giuseppe Berto, 1964 • Goffredo Parise, 1965 • Raffaello Brignetti, 1967 • Libero Bigiaretti, 1968 • Fulvio Tomizza, 1969 • Nello Saito, 1970 • Ugo Attardi, 1971 • Romano Bilenchi, 1972 • Achille Campanile, 1973 • Clotilde Marghieri, 1974 • Paolo Volponi, 1975 |
1976-2000 | Mario Tobino, 1976 • Davide Lajolo, 1977 • Antonio Altomonte, 1978 • Giorgio Manganelli, 1979 • Stefano Terra, 1980 • Enzo Siciliano, 1981 • Primo Levi, 1982 • Giuliana Morandini, 1983 • Gina Lagorio, 1984 • Manlio Cancogni, 1985 • Marisa Volpi, 1986 • Mario Spinella, 1987 • Rosetta Loy, 1988 • Salvatore Mannuzzu, 1989 • Luisa Adorno, 1990 • Antonio Debenedetti, 1991 • Luigi Malerba, 1992 • Alessandro Baricco, 1993 • Antonio Tabucchi, 1994 • Maurizio Maggiani, 1995 • Ermanno Rea, 1996 • Claudio Piersanti, 1997 • Giorgio Pressburger, 1998 • Ernesto Franco, 1999 • Giorgio van Straten e Sandro Veronesi, 2000 |
2001-oggi | Niccolò Ammaniti, 2001 • Fleur Jaeggy, 2002 • Giuseppe Montesano, 2003 • Edoardo Albinati, 2004 • Raffaele La Capria, 2005 • Gianni Celati, 2006 • Filippo Tuena, 2007 • Francesca Sanvitale, 2008 • Edith Bruck, 2009 • Nicola Lagioia, 2010 • Alessandro Mari, 2011 • Nicola Gardini, 2012 • Paolo Di Stefano, 2013 • Francesco Pecoraro, 2014 • Antonio Scurati, 2015 • Franco Cordelli (Lucio d'Alessandro, Premio speciale), 2016 • Gianfranco Calligarich, 2017 • Fabio Genovesi e Giuseppe Lupo, 2018 • Emanuele Trevi, 2019 • Paolo Di Paolo, 2020 • Edith Bruck, 2021 • Veronica Raimo, 2022 • Niccolò Ammaniti, 2023 |
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1948-1975 | Sibilla Aleramo, 1948 • Ugo Moretti e Biagio Zagarrio, 1949 • Corrado Govoni, 1950 • Attilio Bertolucci, 1951 • Giorgio Caproni (Premio "Savinio" per la poesia), 1952 • Raffaele Carrieri, 1953 • Carlo Betocchi, 1955 • Giacomo Noventa, 1956 • Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna e Alberto Mondadori, 1957 • Salvatore Quasimodo, 1958 • Giorgio Caproni (Giuseppe Villaroel, Premio speciale per la poesia), 1959 • Paolo Volponi, 1960 • Alfonso Gatto, 1966 • Diego Valeri, 1967 • Giorgio Vigolo, 1968 • Giovanni Giudici, 1969 • Nelo Risi, 1970 • Libero de Libero, 1971 • Ignazio Buttitta, 1972 • Ferdinando Camon, 1973 • Rossana Ombres, 1974 • Leonardo Sinisgalli, 1975 |
1976-2000 | Dario Bellezza, 1976 • Tommaso Landolfi, 1977 • Mario Luzi, 1978 • Andrea Zanzotto, 1979 • Luciano Erba, 1980 • Maria Luisa Spaziani, 1981 • Vittorio Sereni, 1982 • Maurizio Cucchi, 1983 • Antonio Porta, 1984 • Vasco Pratolini, 1985 • Mario Socrate (Agostino Richelmy, Premio speciale per la poesia), 1986 • Valerio Magrelli, 1987 • Raffaello Baldini, 1988 • Attilio Bertolucci, 1989 • Cesare Viviani, 1990 • Gabriella Leto, 1991 • Franco Marcoaldi, 1992 • Pier Luigi Bacchini, 1993 • Giovanni Raboni, 1994 • Elio Pagliarani, 1995 • Alda Merini, 1996 • Franca Grisoni, 1997 • Michele Sovente, 1998 • Patrizia Cavalli, 1999 • Tiziano Rossi, 2000 |
2001-oggi | Michele Ranchetti, 2001 • Jolanda Insana e Ludovica Ripa di Meana, 2002 • Roberto Amato, 2003 • Livia Livi e Maria Marchesi, 2004 • Milo De Angelis, 2005 • Giuseppe Conte, 2006 • Silvia Bre, 2007 • Eugenio De Signoribus, 2008 • Ennio Cavalli, 2009 • Pierluigi Cappello, 2010 • Gian Mario Villalta, 2011 • Antonella Anedda, 2012 • Enrico Testa, 2013 • Alessandro Fo, 2014 • Franco Buffoni, 2015 • Sonia Gentili, 2016 • Stefano Carrai, 2017 • Roberta Dapunt, 2018 • Renato Minore, 2019 • Luciano Cecchinel, 2020 • Flavio Santi, 2021 • Claudio Damiani, 2022 • Vivian Lamarque, 2023 |
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Premio riservato a cittadini italiani |
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Premi internazionali |
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Premio per un'impresa di alto valore morale e umanitario | Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia (1954) · Unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo (1959) · Coretta Scott King (1969) · Piccola Casa della Divina Provvidenza «Il Cottolengo» (1975) · Fondazione Giorgio Cini (1980) · Marcello Candia (1982) · Pugwash Conferences on Science and World Affairs (1987) · Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa (1992) · Lacor Hospital (1995) · Pamoja Trust (2000) · Operation Smile (2001) · Associazione Amici di Adwa (2002) · Emergency (2003) · Associazione Gigi Ghirotti (2004) · Pia Sociedade de Padre Nicola Mazza (2008) · Remedial Education Center di Gaza - TWAS, the academy of sciences for the developing world - Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (2010) · Water for Life (2011) · Luigi Greco (2012) · Progetto Ortopedico della Croce Rossa Internazionale (2013) · Comune di Lampedusa (2014) · Associazione "Artemisia" Onlus (2015) · Programma DREAM della Comunità di Sant'Egidio (2016) · Associazione Missionaria Solidarietà e Sviluppo e Fondazione Francesca Rava (2017) · Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin onlus (2018) · Associazione Rete dei Comuni Solidali (2019) · Gruppo Abele (2020) · Comunità Solidali nel Mondo (2021) · Medici senza frontiere e Servizio missionario giovani (2022) · Associazione Francesco Realmonte Onlus (2023) | ||||||||||
Premio Feltrinelli Giovani | Antonino Milone (2017) · Francesca Ferlaino (2017) · Alessio Figalli (2017) · Carlotta Giorgi (2017) · Anna Anguissola (2018) · Luca Fiorentini (2018) · Carlotta Rinaldo (2018) · Carlo D'Ippoliti (2018) · Edoardo Mosconi (2019) · Omar Bartoli (2019) · Raffaele Dello Ioio (2019) · Simone Fatichi (2019) · Lorenzo Mainini (2020) · Nicola Usula (2020) · Guillaume Alonge (2020) · Salvatore Carannante (2020) · Claudio Grillo (2021) · Luca Pagani (2021) · Matteo Lucchini (2021) · Guido De Philippis (2021) · Enrico Lavezzo (2021) · Luca Di Franco (2022) · Stefano Resconi (2022) · Carlo Maria Masieri (2022) · Ivano Cardinale (2022) · Calogero Maria Oddo (2023) · Raffaele Cucciniello (2023) · Michele Carugno (2023) |
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Pittura | 1953 Carlo Carrà · 1954 Filippo de Pisis · 1955 Silvio Livio Rossi · 1956 Felice Carena · 1958 Giuseppe Santomaso · 1960 Renato Guttuso · 1962 Lucio Fontana, Sebastian Matta · 1964 Alberto Burri, Wilfredo Lam · 1966 Arman |
Letteratura | 1951 Amedeo Maiuri · 1952 Giovanni Papini · 1953 Guelfo Civinini, Corrado Govoni, Aldo Palazzeschi · 1954 Alberto Moravia · 1955 Ardengo Soffici · 1956 Bruno Cicognani, Eugenio Montale · 1957 Mario Luzi, Umberto Saba (postumo) · 1959 Riccardo Bacchelli · 1961 Gianna Manzini · 1963 Vasco Pratolini · 1965 Ignazio Silone |
Letteratura per ragazzi | 1955 Folco Quilici · 1956 Guglielmo Bonuzzi, Pietro Sissa, Francesco Valori · 1957 Dino Salvatore Berretta, Roberto Costa |
Filologia | 1952 Margherita Guarducci |
Medicina e Chirurgia | 1954 Francesco Cedrangolo, Silvio Garattini, Tommaso Lucherini, Pietro Valdoni · 1957 Michele Arslan, Ida Bianco, Vittorio Erspamer, Ezio Silvestroni, Luigi Villa · 1959 Sergio Abeatici, Luigi Campi, Raoul De Nunno, Francesco Morino, Gian Franco Rossi, Alberto Zanchetti · 1961 Giovanni Marcozzi · 1963 Vincenzo G. Longo · 1965 Enrico Greppi · 1967 Giovanni Felice Azzone |
Musica | 1956 Mario Zafred · 1960 Ildebrando Pizzetti · 1962 Jacopo Napoli · 1964 Giselher Klebe · 1966 Franco Donatoni · 1968 Marius Constant |
Economia | 1952 Marco Fanno · 1953 Rodolfo Benini · 1954 Corrado Gini · 1956 Luigi Einaudi · 1958 Pasquale Jannaccone · 1960 Costantino Bresciani Turroni · 1962 Giorgio Mortara · 1965 Gustavo Del Vecchio · 1967 Pasquale Saraceno |
Teatro | 1955 Federico Zardi · 1957 Luigi Squarzina · 1959 Giorgio Prosperi · 1961 Diego Fabbri · 1963 Domenico Campana · 1966 Paul Willems · 1968 Natalia Ginzburg |
Giornalismo | 1951 Yvon De Begnac · 1955 Luigi Romersa, Nantas Salvalaggio · 1956 Corrado Calvo, Corrado Pizzinelli, Giuseppe Ravegnani, Giorgio Vecchiato · 1957 Indro Montanelli, Vittorio Zincone · 1959 Luigi Emery · 1961 Luigi Barzini · 1965 Egisto Corradi, Alberto Ronchey, Dario Zanelli · 1967 Gaspare Barbiellini Amidei, Giuseppe Maranini, Alberto Giovannini |
Premio Editoriale | 1953 Arnoldo Mondadori · 1956 Neri Pozza, Francesco Vallardi, Enrico Vallecchi · 1957 Luciano De Feo, Mario Pozzi · 1959 Fernando Vallerini · 1960 Antonino Giuffrè · 1961 Paolo Boringhieri, Lia Minneci La Vecchia, Arnoldo Mondadori, Vieri Paoletti · 1964 Sebastiano Genovese |
Storia e Filosofia | (S) 1952 Gioacchino Volpe · 1956 Carlo Guido Mor · 1961 Luigi Salvatorelli · (F) 1953 Ugo Spirito, Luigi Stefanini · 1959 Rodolfo Mondolfo |
Agraria e Alimentazione | (Ag) 1952 Renato Perotti · 1953 Gino Passerini · 1954 Arrigo Serpieri · 1956 Mario Bonvicini, Orfeo Turno Rotini · 1958 Ugo Pratolongo · (Al) 1952 Guido De Marzi · 1953 Pier Giovanni Garoglio · 1958 Sabato Visco |
Scienze Pedagogiche Educazione Civica | (SP) 1965 Giovanni Calò · (EC) 1956 Giovan Battista Artusio, Bruno Betta, Sara Giusti, Enzo Jemma |
Premio Internazionale delle Culture | 1966 UNESCO · 1968 Consiglio d'Europa |
Critica e Storia Letteraria Storia dell'Arte | (CSl) 1952 Giuseppe Antonio Borgese, Ettore Lo Gatto · 1954 Mario Praz · 1957 Quintino Cataudella, Italo Siciliano · 1963 Giovanni Macchia · (SdA) 1955 Mario Salmi |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27090398 · ISNI (EN) 0000 0001 2125 2029 · SBN CFIV041377 · BAV 495/337827 · Europeana agent/base/97046 · ULAN (EN) 500341779 · LCCN (EN) n79021110 · GND (DE) 118793233 · BNE (ES) XX1076599 (data) · BNF (FR) cb120795055 (data) · J9U (EN, HE) 987007266884905171 |
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